Descrizione
Marimo: l’alga dell’armonia familiare
Il Marimo noto anche come alga dell’amore è un vero simbolo d’amore, di affetto profondo, sentimento sincero, stima e rispetto. La storia narra di una coppia di innamorati che si rifugiarono sulle rive del lago Akan, unico luogo dove nascano queste alghe, per sfuggire alle proprie famiglie che li volevano separati. I loro due cuori si trasformarono in Marimo per vivere in eterno il loro amore.
I Marimo vivono oltre 200 anni e crescono di 5 millimetri ogni anno!
Una particolarità è la loro danza: con la luce del giorno potranno crearsi numerose sfere di ossigeno, visibili ad occhio nudo. Durante la fotosintesi clorofilliana, che faranno fluttuare l’alga all’interno del suo contenitore. Questo movimento è chiamato “la danza del Marimo”.
Aggiungendo ogni tanto un po’ d’ acqua frizzante, la danza del Marimo sarà ancora più vivace!
Il nome scientifico è Aegagropila linnaei ed è un’alga pluricellulare. Il suo nome nasce dall’unione di due parole, MARI che significa biglia e MO che significa pianta acquatica e gli fu dato nel 1820 dal botanico giapponese Kawakami che lo scoprì.
MANTIMENTO
Averne cura è davvero molto semplice: ogni dieci giorni basta estrarlo dal contenitore che lo ospita, sciacquarlo e strizzarlo delicatamente come fosse una spugna e cambiare l’acqua.
È importante non esporlo alla luce diretta del sole.
Quando andate in vacanza potete comodamente inserire il vostro vaso con il marimo nel frigo e al vostro ritorno lo troverete in splendida forma.
NOTE
Nella confezione troverete un contenitore, l’alga viaggia umida, quindi non soffre il trasporto.
L’alga viene spedita Pulita, selezionata e confezionata in elegante vaso di vetro da 500 ml con cenni storici e istruzioni di mantenimento.
N.B.: Per una maggior sicurezza nel trasporto e una garanzia di vita alla pianta, nel vaso verrà inserita una minima quantità d’acqua. Riempite il vaso appena ricevuto.
Il tappo della confezione in sughero è la sfera yoga da massaggio conosciuta anche con il nome di Yoga Ball.
